Iniziative

Iniziative contro il piano strutturale di Firenze

NO AL PIANO STRUTTURALE: UN APPELLO

  • March 25, 2009 7:52 pm
PIANO
STRUTTURALE:
FERMIAMO L’ULTIMO FURTO
ALLE GENERAZIONI FUTURE
DI FIRENZE
Per adesione: fi.nopianostrutturale@email.it

L’Amministrazione
Comunale di Firenze, dopo le recenti vicende giudiziarie che hanno
visto coinvolti alcuni suoi esponenti, a sole poche settimane dal
termine del suo mandato, ha in programma l’approvazione del Piano
Strutturale, il nuovo piano urbanistico della città.

Questo
è stato oggetto di numerose critiche e osservazioni nel metodo e nel
merito.

Nel
metodo, perché l’Amministrazione Comunale non ha tenuto in alcun
conto le precise proposte avanzate dai cittadini nelle assemblee in
cui doveva sostanziarsi il processo di partecipazione attivato dal
Comune stesso, né, se non marginalmente, di qualsiasi altro
contributo critico pervenuto.

Nel
merito, perché il piano non riconosce il carattere internazionale e
il fondamentale ruolo culturale di Firenze, ma tratta il governo
della città esclusivamente in termini di mobilità e di
edificabilità; e, anche in questi limiti, con scelte sbagliate,
contraddittorie, in ultima analisi preoccupate solamente di
assicurare ai costruttori e alla proprietà fondiaria le massime
agevolazioni possibili.

Con
l’ultimo colpo di coda, quello delle due “varianti” dello
Stadio e dell’edificabilità delle aree ferroviarie dismesse (e con
la distruzione / riedificazione speculativa del teatro comunale del
Maggio Fiorentino) si supera ogni immaginazione ed ogni pudore. In
questo modo si rende sempre più difficile il riequilibrio ecologico
di una città asfittica e inquinata, frantumata in ogni sua struttura
ambientale e per questo ormai insalubre, sgradevole, e costosissima
da abitare a da usare. E si rinuncia ad aree preziose per la
riorganizzazione della mobilità, senza che si sia provveduto ad un
piano complessivo ed organico.

Svendere
queste aree strategiche ci pare un vero e proprio scempio nei
confronti della città e della qualità della vita della popolazione
ed un furto per le giovani generazioni, cui si è già tolto il
lavoro, la speranza, il futuro, ed ora, a Firenze, come ultimo
sberleffo, anche lo spazio per la sopravvivenza e per la mobilità.

Preoccupante
e slegato da qualsiasi seria valutazione della domanda (che non sia
quella degli immobiliaristi) è il dimensionamento del piano che
prevede più di 4,5 milioni di metri cubi aggiuntivi in una città in
cui gli abitanti continuano a diminuire; metri cubi che si aggiungono
alle volumetrie già previste e non conteggiate nel piano, fra cui
spicca l’insediamento di Castello (1.400.000 mc) e la previsione
avanzata in extremis di 435.000 mc sulle aree ferroviarie dismesse.

A
ciò si aggiunge il profondo stato di malessere in cui versa
l’Amministrazione in carica con le dimissioni dell’assessore
all’urbanistica, raggiunto da avviso di garanzia, e del dirigente
responsabile dell’elaborazione del Piano Strutturale. Anche se
condividiamo pienamente la presunzione di innocenza per gli imputati,
tuttavia è doveroso che il sindaco ne tragga le conseguenze per dare
ai cittadini la certezza della legalità rispetto alle scelte
fondamentali del Piano stesso.

Pertanto
chiediamo che l’Amministrazione di Firenze, a soli due mesi dalle
elezioni comunali, sospenda l’approvazione del Piano Strutturale,
lasciando alla prossima amministrazione il compito di dare a Firenze
un piano degno di questo nome, dove gli interessi immobiliari siano
subordinati a quelli dei cittadini e degli ospiti della città.


Per adesione:
fi.nopianostrutturale@email.it


FIRMATARI:

Ornella De Zordo
Alberto Asor Rosa
Paolo Baldeschi
Giorgio Pizziolo
Sergio Brenna
Paolo Berdini
Edoardo Salzano
Pier Luigi Cervellati
Vezio De Lucia
Manlio Marchetta
Marco Massa
Gian Franco Di Pietro
Alberto Ziparo
Gabriele Corsani
Alessandro Santoro
Leonardo Rombai
Giorgio Giallocosta
Daniela Poli
Roberto Budini Gattai
Maurizio De Zordo
Antonio Fiorentino
Cristiano Lucchi
Niccolò Berardi
Daniele Vannetiello
Ilaria Agostini
Marvi Maggio
Simone Franciolini
Leonardo Bolognini
Angelo M. Cirasino
Silvia Lelli
Lucia Evangelisti
Paolo Degli Antoni
Sauro Niccolai
Ubaldo Ceccoli
Bruno Morandi
Patrizia Riva
Carlotta Gradi
Emanuele Cellai
Patrizia Barbanotti
Valeria Nardi
Marina Carli
Vanni Bramanti
Giancarlo Marcelli
Franco Poli
Luca Facchini
Franca Gianoni
Alma Raffi
Giandomenico Savi
Tiziano Cardosi
Massimo Grisanti
Maurizio Paoli
Giovanna Moratti
Lorenzo Pandolfini
Stefania Ravasini
Massimo Chiari
Maura Addi
Adriana Guarnacci
Daniele Scapigliati
Andrea Cattarozzi
Fausta Garavini
Giovanni Giardina
Maria Gabriella Lelario
Carlo Galletti
Sascha Rossi
Andrea Taiti
Sergio Losacco
Mariangela Sirca
Stefano Frosini
Alberto Lolli
Dina Righi
Erica Monducci
Antonio Ugolini
Giuseppe Ferrara
Francesca Baldi
Federico Basile
Marta Benettin
Gloria Guasti
Alessandro Maurri
Michele Crapuzzo
Carlo Parenti
Martina Taiuti
Sandro Roggio
Riccardo Ciaccheri
Katherine Infantino
Giovanni Avogadri
Paolo Hautmann
Antonio Fatarella
Sonia Porcu
Brenda Porster
Luca Franceschini
Fabrizio Milani
Liliana Grueff
Isabella Borghetti
Maria Paola Falqui
Alessandro Geri
Silvia Chiarantini
Laura Biasi
Ferruccio Ughi
Federica Bosi
Fabrizio Bertini
Giorgio Nincheri
Benedetta Ammannati
Paolo Gambaro
Guido Sebastiani
Silvia Coppetti
Sergio Tonon
Daniela Misuri
Fulvio Vicari
Antonella Alicervi
Fabrizio Bastianoni
Pierluigi Ontanetti
Cinzia Niccolai
Fabrizio Cherubini
Maria Chiara Manetti
Teresa Luparini
Antonella Pasquarè
Riccardo Luparini
Susanna Bracciali
Marco Sodi
Fabrizio Pignatelli
Patrizia Falaschi
Simone Buralli
Francesco Liedl
Giuliana Orlando
Fiammetta Benati
Antonio Berti
Caterina Brizzi
Valentina Sorgi
Annalena Puglisi
Stefano Pimazzoni
Fulvio Fiorentini
Giacomo Giannone
Roberta Tani
Lorenza Sorzè
Alberto Mega
Natalia Marcuzzi
Paola Di Felice
Cosimo Mazzoni
Serena Fanara <
Leonardo Benucci
Marisa Caputi
Gianni Monti
Betty Cardelli
Massimo Lascialfari
Laura Maeran
Elena Michelagnoli
Federica Landi
Elena Romoli
Gennaro Guida
Vincenzo Ramalli
Maria Cristina Raffo
Elizabeth Vincent
Biagio Filippi
Paolo Soloni
Piera Codognotto
Leonardo Pavarelli
Andrea Calamai
Piero Colacicchi
Fiorenzo Fantaccini
Gabriella Paolucci
Anna Mannino
Eleonora Gnot
Sabrina Torcini
Andrea Dreoni
Sara Buonamici
Lucilla Mancini
Maria Sargentini
Roberta Manetti
Chiara Piccinini
Francesco Carpi Lapi
Rodolfo Sacchettini
Luisa Vertova Nicolson
Livia Vertova
Francesco Paolo Vertova
Luigi Vertova
Caterina Vertova
Maria Ludovica Vertova
Martino Vertova
Alessandro Osvart
Lavinia Nicolson
Carlotta Barbetti
Ricardo Cenci
Gaia Santoro
Loretta Cossu
Stefano Bisiacchi
Barbara Zattoni
Gilberto Pierazzuoli
Marco Lombardo
Silvia Gabbrielli
Paola Lastrucci
Annaclaudia Franci
Eleonora Cappelletti
Tazio Borgognoni
Lorenzo Aldini
Barbara Brogi
Ilaria Festa
Gabriella Caminati
Gigliola Valleri
Elena Comparini
Luigi Chezzi
Alessandro Turco
Gianni Baldassini
Graziella Muraglia
Federico Cammelli
Francesco Turco
Arianna Turco
Massimo Bani
Fabio Bottaini
Claudio Rigacci
Alessandro Feis
Paola Moricci
Alessandro Gimigliano
Francesca Mani

Alcuni commenti ricevuti sulla casella di posta


Condivido
e sottoscrivo il vostro appello. Alla lista nera delle città che
rubano il futuro (e il presente) incrostando di cemento il territorio
e distruggendo il centro storico con PSC e RUE all’insegna
dell’interesse privato, aggiungerei anche Bologna.
Pier Luigi
Cervellati

Concordo con la richiesta di sospensione della
procedura del Piano Strutturale di Firenze. Ritengo che sia
necessaria una profonda  revisione e che questa sia possibile
senza dover reiniziare l’iter amministrativo.
Marco Massa,
professore di Urbanistica alla Facoltà di architettura di Firenze.

Ritengo
che l’approvazione di questo piano strutturale, con questi contenuti,
queste modalità e questi tempi, sia un danno che compromette future
possibilità di porvi riparo, proprio per questo non posso tollerare
che ciò avvenga, e parteciperò alla manifestazione di sabato 4
aprile, invitando parenti, amici, conoscenti e colleghi di lavoro a
prendere consapevolezza della questione e a mobilitarsi per
un’opposizione ferma all’approvazione
saluti, Francesco Liedl

Gli
amministratori degli enti locali devono smettere – per essere
credibili – di volere a tutti i costi approvare i piani urbanistici
a CORONAMENTO del loro mandato perché altrimenti lo vivono come un
fallimento.

La
vergogna è che ci sia voluto tutti questi anni a farlo, a cui si
aggiungerebbe un ulteriore vergogna di voler imporre la propria
volontà ai posteri.

Massimo
Grisanti


La
Dichiarazione Universale dei Diritti umani art.4, definisce che
l’esercizio dei diritti naturali di ogni essere umano ha un limite
nel dovere che a tutti i membri della società siano assicurati
quegli stessi diritti. Questo principio liberale è stato stravolto
dal pensiero unico conservatore a cui partecipano tutti i partiti
politici al di là delle finte opposizioni e alternanze. Questo
pensiero unico è quello che ha elevato il liberalismo al rango di
fondamento economico e perfino sociale, e l’ha deviato al servizio
di una ideologia dell’anarchia liberista, del lassismo economico e
della perpetuazione delle rendite e dei privilegi. Nel nome del
principio di libertà, lo scopo è quello di rubare ai molti per
conservare i vantaggi di pochi privati, riprodurre sempre le stesse
diseguaglianze, devastare il Comune, la Res pubblica e l’ecosistema.
E’ un inganno al tempo stesso intellettuale e morale, che
disprezziamo con tutte le nostre forze. Vogliamo un piano strutturale
che sia pubblico e partecipato e deciso dai cittadini. W un’altra
città e un altro mondo.

Stefano
Frosini


Mi
associo pertanto a Ornella De Zordo e agli urbanisti per
sottoscrivere l’appello contro questo piano strutturale e contro la
cementificazione della città. No ai poteri forti, più poteri ai
cittadini.

Antonio
Ugolini


Aderisco
(con rabbia) per fermare il furto del diritto dei miei figli di
crescere in una città vivibile e bella (come l’ho vissuta io fino ad
un certo periodo).

Riccardo
Ciaccheri


Non
sono fiorentina ma vivo qui da 17 anni. Ho visto trasformarsi 
questa meravigliosa città in un girone dantesco e voglio fare
quello che posso, anche se solo con una firma, per fermare
l’ulteriore  scempio messo in cantiere da questi palazzinari da
quattro soldi.
Saluti, Stefania Ravasini


Perché
non ci muoviamo per far creare un parco nella zona dismessa delle
ferrovie a campo di marte? visto che a Firenze non esiste un parco,
le Cascine a mio avviso non possono essere ritenute tale?
No
cemento, si Verde!!!

Katherine
Infantino


Aderisco
senza dubbio (e mancherebbe altro) all’appello "no piano
strutturale".
Fabrizio Bastianoni


Io,
Giuliana Orlando, residente a Firenze, aderisco all’appello per
fermare l’approvazione del Piano Strutturale di Firenze perché non
accetto questa politica di profitto a danno del verde.


Aderisco
all’appello contro l’approvazione del piano strutturale prima del
rinnovo della giunta; spero che la prossima giunta ristudi il piano
secondo la scienza urbanistica

Biagio
Filippi  architetto


Non
abbiamo bisogno di altro cemento per vivere male nel degrado.

Mi
oppongo all’ulteriore cementificazione del comune di Firenze e dei
suoi dintorni .

Salve.
Aderisco come cittadino, al dissenso manifestato per la decisione di
un nuovo piano strutturale. No a un nuovo piano strutturale. No alla
svendita della città’ di Firenze.
Grazie. Marco Lombardo

Martedì 17 marzo – Piano Strutturale: l’attacco alla periferia

  • March 16, 2009 9:02 am

Piano Strutturale: l’attacco alla periferia

Martedì 17 marzo – ore 21,00

Centro Sociale "Il Pozzo" – Via Lombardia, 1p

Saranno presenti:

  • Coordinamento Comitati della Piana
  • Comitato di Via del Pesciolino
  • dr. Massimo Gulisano, Ricercatore di Biologia molecolare
  • arch. Giorgio Pizziolo, docente di Urbanistica: "Primato del fiume e riqualificazione delle periferie"

PIANO STRUTTURALE DI FIRENZE: IN CAUDA VENENUM

  • March 11, 2009 10:36 pm


PIANO STRUTTURALE DI FIRENZE:
IN CAUDA VENENUM

E’ proprio vero, nella coda (dello scorpione) c’è il veleno! E’ quanto sta accadendo a Firenze, dove un’amministrazione comunale, ormai ampiamente screditata sia sul piano politico che amministrativo, spera di poter portare a termine il poco edificante mandato con l’approvazione del Piano Strutturale, ossia il nuovo piano urbanistico della città. E infatti il rientro del sindaco Domenici in Consiglio Comunale servirebbe proprio a questo, cioè a rimettere in riga una slabbrata maggioranza per garantire l’affondo finale nei confronti della città.

piano strutturale firenze

Ci sembra superfluo ricordare che si tratta di un piano che non risolve affatto le annose questioni del traffico, dell’ambiente, del controllo dell’edificazione, del sacrosanto diritto alla casa, e continua a prospettare un’idea di città al servizio dei potentati economici di turno e dei soliti furbetti del mattone.

E’ gravissimo constatare che alcune scelte fondamentali, che condizioneranno la vita della città, quali il trasferimento dello stadio a Castello, l’edificazione delle aree ferroviarie che si libereranno, l’aumento del carico urbanistico del quartiere di Campo di Marte, potranno essere decisi non attraverso la normale e corretta pratica urbanistica della riadozione del piano e di un suo generale ripensamento, ma, udite udite!, attraverso emendamenti inseriti nelle controdeduzioni con le quali il comune risponde alle osservazioni presentate dai cittadini la scorsa estate.
Non solo, ma provando a fare un po’ di conti, abbiamo scoperto che attorno a questa operazione potrebbe addensarsi uno tsunami di cemento senza precedenti.

La città rischia di essere sommersa da
6.500.000 metri cubi
di edificazione, tra nuove costruzioni e recupero e trasformazione di quelle esistenti.

Come è possibile? Nel dimensionare gli interventi dei prossimi venti anni, il PS stabilisce che si potrà ottenere una nuova superficie edificabile pari a circa 1.553.781 mq., mettendo assieme sia il completamento delle costruzioni previste dall’attuale Piano Regolatore che le previsioni del nuovo Piano Strutturale, equivalenti a più di 4,5 milioni di metri cubi tra destinazione residenziale, commerciale, alberghiera e produttiva.

A questo punto riteniamo essenziale che queste operazioni debbano essere bloccate per impedire che siano distrutti gli ultimi spazi necessari per intraprendere una generale riqualificazione in chiave ecologica della città.


Non bruciamoci il futuro!

Invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi contro queste previsioni nella speranza che rapidamente si possa fare di Firenze un caso nazionale per impedire il colpo di coda, avvelenato, che questa amministrazione sta offrendo alla propria città.
Il Comitato San Salvi chi può nei prossimi giorni organizzerà assemblee pubbliche e presidi nella propria zona per favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte che direttamente li riguardano.

Alleghiamo una tabella per permettere la verifica analitica dei dati esposti (clicca sull’immagine per ingrandirla)

tabella piano strutturale

 

11 marzo – Piano Strutturale: l’attacco alle colline e alla campagna

  • March 10, 2009 11:41 am

Piano Strutturale: l’attacco alle colline e alla campagna
Domani, mercoledì 11 marzo alle ore 21
SMS San Quirico, via Pisana, 576
(nei pressi della rotonda della Federiga)

Saranno presenti:

Roberto Budini Gattai, ricercatore del Dipartimento di urbanistica,
Giorgio Nincheri, Comitato del Bobolino,
Paolo Foresti, Comitato di via Arnoldi,
Piero Miccinesi, Comitato di Mantignano-Ugnano

mcity: www.m-city.org

Il Piano Strutturale potrebbe essere approvato negli ultimi giorni di vita della Giunta Domenici che ha visto dimettersi in succession l’assessore all’Urbanistica, Gianni Biagi, e il responsabile del Piano, Gaetano Di Benedetto, per le note vicende di contrattazione urbanistica con Salvatore Ligresti, proprietario dell’area Fondiaria su cui si dovrebbero riversare tonnellate di cemento.

Il Piano Strutturale, in un misto di insipienza e di indolenza, prefigura la saturazione delle aree libere del territorio comunale: sferra un attacco inaudito alle colline fiorentine già faticosamente salvate dalla cementificazione per opera del piano Detti (Giunta La Pira); l’offensiva è rivolta anche contro gli ultimi lembi di campagna di Mantignano e Ugnano, che, da secoli destinati ad orti, sono compromessi dalla localizzazione di impianti a destinazione artigianale-industriale. Un Piano che inficia il bene pubblico in nome dell’interesse privato, non deve essere approvato!

NO ALLA SPECULAZIONE, NO A QUESTO PIANO STRUTTURALE

RIPRENDIAMOCI LA CITTA’

QUESTO PIANO STRUTTURALE NON DEVE ESSERE APPROVATO – CORTEO 4 aprile

  • March 9, 2009 1:11 pm

no al piano strutturale Firenze

Questo piano strutturale non deve essere approvato – Corteo 4 marzo

L’urbanistica della Giunta Domenici, dopo essere
stata duramente contestata per anni da parte di cittadini,
associazioni, comitati, partiti, è finita direttamente sotto inchiesta
della magistratura.
Dopo Castello, dopo le vicende legata alla Quadra srl, dopo gli
scandali della “densificazione urbana”, dopo i piaceri ai grandi
costruttori, dopo un complessivo fallimento ormai sotto gli occhi di
tutti, questa Amministrazione (priva di un Assessore all’Urbanistica
dimissionato perché sotto inchiesta) vorrebbe ora approvare il
principale strumento urbanistico del Comune.
Non è ammissibile un simile atto di arroganza: questa Giunta non ha
l’autorevolezza e la credibilità necessaria per un atto così
importante, e questo Piano Strutturale, diretta espressione di quella
concezione di “urbanistica contrattata” oggi sotto accusa, sarebbe un
macigno sulla strada di una necessaria nuova stagione nella gestione
del territorio fiorentino.
Partecipazione, valorizzazione dello spazio pubblico, tutela delle
risorse territoriali, politiche della casa per fronteggiare una vera
emergenza, promozione dei fattori di socialità, trasporto pubblico
integrato che allenti la morsa del traffico. Questi i punti che devono
stare alla base di un nuovo strumento urbanistico, e non la difesa
della rendita, le grandi opere utili solo a fare grandi profitti,
l’espulsione dei ceti sociali svantaggiati, il piegare sistematicamente
l’interesse pubblico all’arricchimento privato.
Per questo dobbiamo creare una forte mobilitazione, per impedire
l’assurdo rito di una amministrazione in scadenza, e in parte sotto
inchiesta, che pretende di condizionare pesantemente il futuro di
questa
città, dopo averne tradito il passato e compromesso il presente.